martedì 29 maggio 2012

Brevetti per un buon progettista...

Il brevetto è un modo per riconoscere la condizione di novità di un creato.
Un volta depositato, si ha il potere di rivendicare quella specifica invenzione come propria, e quindi non sarà più possibile successivamente depositare un ulteriore brevetto uguale.

Il primo ufficio brevetto nasce agli albori dell'indipendenza degli Stati Uniti d'America, quasi per rivendicare una sorta di superiorità rispetto alla madrepatria. Infatti, non è un segreto che coloro che provenivano dal Regno Unito dovevano versare una tassa nettamente superiore per depositare un brevetto rispetto ai cittadini americani o a quelli provenienti da altri Paesi.

Molti sono i brevetti depositati negli ultimi tempi che mirano ad una migliore creazione dei progetti.

Nel 1981 Joseph Tokhadze presenta "Method and System of designing a project".

Nel 2003 viene brevettato un vero e proprio sistema e metodo di progettazione, a partire dal progetto di un palazzo a quello di un qualsiasi altro prodotto. E' di W. Frank Little l'idea di dividere in step l'intero processo di progettazione, separando gli elementi che fanno parte della struttura da quelli che fanno parte del design.

Nel 2006 all'ufficio brevetti USA arriva un nuovo sistema per progettare e dirigere la costruzione delle strade. Come anticipa la descrizione iniziale del brevetto, tutte le azioni necessarie per la progettazione delle strade "are implemented in a single computer software".

domenica 20 maggio 2012

La rappresentazione dei progetti...nel tempo!

Ciò che è davvero fondamentale in un progetto è la sua rappresentazione, in maniera tale che non soltanto il progettista possa interpretarla, e che quindi sia compresa da chiunque voglia utilizzare la nuova macchina.

Da sempre, fino al Medioevo e al Rinascimento, il disegno del progetto era fine a raffigurare l'oggetto nella sua interezza e solo raramente era rappresentazione schematica dei meccanismi che agivano.
Il disegno tecnico vero e proprio è introdotto con la Rivoluzione Industriale, poiché diventa necessario spiegare attraverso i disegni i progetti esecutivi e le funzioni delle macchine.

Nel Medioevo non esistevano dei veri progetti, ma delle raffigurazioni che miravano semplicemente a illustrare la macchina. Villard De Honnecourt nel suo Taccuino ce ne da largamente esempio. I suoi disegni delle macchine non seguono alcuna regola fissa e trascurano particolari fondamentali a capirne i meccanismi.

Nel rinascimento si ha finalmente a che fare con della pura rappresentazione razionale, anche se non si può parlare ancora di disegno tecnico.
Filippo Brunelleschi é tra i primi a rappresentare i meccanismi in modo chiaro, in occasione del suo progetto della cupola di Santa Maria  del Fiore, anche se i suoi disegni sono fini principalmente alla rappresentazione d'insieme, e non al funzionamento delle parti. Con Francesco di Giorgio si pone l'attenzione sulle singole parti che interagiscono tra loro, e infine con Leonardo da Vinci il meccanismo è minutamente scomposto per studiarne il principio fisico.

Successivamente, con "i teatri delle macchine", si ha una larga diffusione del disegno come mezzo di comunicazione tecnica.
Infine è con la Rivoluzione Industriale del '700 che il disegno si evolve in modo da diventare fredda immagine della meccanica in azione.

I metodi utilizzati per la rappresentazione tecnica sono principalmente tre:

PROSPETTIVA, introdotta da Filippo Brunelleschi (1377-1446);
ASSONOMERTRIA, ideata per la prima volta da Bonaventura Francesco Cavalieri (1598-1647);
PROIEZIONI ORTOGONALI, concepite da Gaspard Monge (1764-1818).

Indubbiamente le due tecniche più adatte ai progetti sono l'assonometria e le proiezioni, in quanto permettono la rappresentazione non solo dell'oggetto ma soprattutto delle misure di esso.




domenica 13 maggio 2012

Animali Progettisti

E chi lo ha detto che i progetti sono appannaggio esclusivamente dell'essere umano?
In molti sono anzi gli animali che per istinto o per spirito di sopravvivenza si progettano degli alloggi altamente elaborati!
L'esempio sicuramente più comune e più rappresentativo è quello del castoro. Questi è senza dubbio risultato di un'evoluzione nei secoli, che con un processo di selezione naturale ha fatto in modo che si radicasse nell'istinto dell'animale la necessità di costruirsi una tana ad opera d'arte. Creano intorno alle loro tane delle vere e proprie dighe che aumentando la profondità dell'acqua e sono un ingegnoso meccanismo di difesa. Per quanto riguarda la vera e propria struttura della tana, usano rami, corteccia, fango e muschio, in modo da crearsi un'ampia camera centrale e piccoli "ripostigli" laterali.




Un altro esempio di animale progettista è la cicogna, che progetta il suo nido quasi sempre in cima a torri, campanili, comignoli, e sempre in modo da poter difendere facilmente il proprio territorio. Il suo è un nido fatto di rametti finemente intrecciati, che creano un robusto piano di appoggio per la covata che ha tutta l'aria di essere molto sicuro.
Le api sono famose per la loro laboriosità e per la loro fede alla regina, ma sono anche degli insetti molto acuti e capaci di ideare un sistema di costruzione della tana che permette di risparmiare materiale e di dare stabilità all'intera struttura. I loro favi sono composti da celle esagonali, in modo che la parete di una cella possa essere utilizzata anche per una seconda cella. Ovviamente sarebbe stato possibile creare le celle anche di forma diversa, è tutto un problema di geometria! Per risparmiare cera basta trovare il poligono che a parità di aria abbia il perimetro minore!

sabato 5 maggio 2012

Mitologia e storie dall'antichità.

Archimede e l'assedio di Siracusa.

Nel 212 a.C. Il console Marcello ricevette l'incarico di conquistare Siracusa, accusata di aver chiuso i contatti con l'Impero. Furono mobilitate le forze di terra  e di mare contro le esigue forze militari della città, che in verità era difesa da ben altre armi.
Si narra che vivesse a Siracusa il famoso scienziato Archimede, che in occasione dell'assalto alla città progettò e fece costruire mezzi innovativi finalizzati alla difesa:balista, catapulta, scorpione e la leggendaria manus ferrea. Ma l'idea più ingegnosa la ebbe senza dubbio nell'ideare gli specchi ustori, anche se di tale progetto non ne parla nessuno tra i grandi scrittori dell'epoca (Plutarco, Livio, Polibio), ma compaiono dei riferimenti solamente da fonti più tarde. Questi specchi erano di forma parabolica e permettevano di far confluire i raggi solari sulle navi che arrivavano verso riva e quindi di bruciare le navi romane.
Che si tratti di storie vere o verosimili, si è in presenza di progetti nati da un acuto ingegno, che trovarono ulteriori impieghi nei tempi a venire.

Cavallo di troia

In riferimento ad uno dei poemi epici di Omero, cavallo di troia è un modo per indicare uno stratagemma astuto per penetrare le difese. Nell'Iliade si attribuisce il progetto della "macchina da guerra" ad Ulisse, che con la sua nota furbizia riuscì ad entrare nelle mura della città senza alcuno sforzo mettendo a ferro e fuoco le abitazioni durante la notte. Dopo 10 anni di lunghi combattimenti tra troiai e greci, quest'ultimi preferirono utilizzare l'ingegno e sotto la guida di Odisseo si nascosero all'interno del cavallo ligneo che fu ingannevolmente lasciato ai troiani in segno di pace. Quando tutto si fece silenzio e scese la notte, ad Ulisse e ai suoi compagni non rimase che aprire le porte delle mura al resto delle truppe e per la città di Troia non ci fu più scampo.